Cucciolo glabro: secondo il veterinario le cure non erano necessarie

Una ragazza, di nome Andrea, trova per strada un cucciolo glabro e si reca dal veterinario in cerca di aiuto. Inaspettatamente il veterinario dice che non c’è nulla da fare e che le cure non saranno efficaci quindi sarebbe meglio lasciar perdere. Andrea non pensava di ricevere una risposta del genere e decide di non ascoltare questo consiglio.

Cucciolo glabro: le condizioni in cui è stato ritrovato

Il povero cagnolino si presentava cachettico, cioè molto deperito, con atrofia muscolare, debole, con le orecchie alopeciche a causa della rogna. La rogna è una malattia parassitaria causata dagli acari che provoca problemi a livello cutaneo. Si conosce la rogna sarcoptica e la rogna demodettica; queste differiscono tra di loro per il tipo di acaro responsabile della malattia. Si può prevenire l’insorgenza di tale malattia mediane l’utilizzo di antiparassitari, per cui una patologia facilmente riscontrabile negli animali randagi.

La determinazione di Andrea

Per fortuna, la ragazza che lo ha ritrovato ha ignorato il parere del veterinario e ha fatto di tutto per aiutare il povero cagnolino. Andrea decide di chiamarlo Benji. Le condizioni del cucciolo erano talmente gravi che non sembrava nemmeno più un cane, ma agli occhi dei nuovi proprietari questo lo rendeva speciale. Quindi la ragazza inizia a trattare Benji con antibiotici per via intramuscolare e a cospargere la sua pelle con l’olio di cocco poiché fornisce protezione e idratazione in quanto dotato di vitamina E ed antiossidanti. Tale terapia ha una durata di circa 3 mesi. Il cane inizia a migliorare, giorno dopo giorno e Andrea non può che esserne felice.

Questa storia ci insegna quanto sia importante non arrendersi ma essere determinati a raggiungere i nostri obiettivi soprattutto se siamo spinti da emozioni come l’amore. Benji è stato fortunato a trovare una persona come Andrea; ora vive felice con la sua padroncina e tutti vogliono accarezzarlo e giocare con lui.

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