Cane adottato dagli agenti di polizia

Cane spaventato con cicatrici “orribili” entra in stazione di polizia e viene adottato dagli agenti

Gli agenti di polizia di Bayamón a Porto Rico rimasero stupiti quando un giorno, presso la centrale, videro entrare un cane randagio, in condizioni fisiche precarie. Dal suo aspetto, lo si capiva chiaramente: da tempo viveva in mezzo a una strada. Non poteva essere altrimenti.

Agenti di polizia adottano un cane che era entrato in stazione

Cane adottato dagli agenti di polizia

Di chiunque fosse un tempo, oggi non poteva fare affidamento su nessuno. Gli toccava provvedere ai propri bisogni completamente in autonomia, con i problemi derivanti. I nostri fedeli amici a quattro zampe amano, infatti, rapportarsi con l’uomo e hanno bisogno di interazioni sociali.

Nel caso del protagonista le possibilità erano minime, perciò, qualunque fosse il motivo per cui era entrato, meritava qualcuno disposto a prendersi cura di lui. Era parecchio denutrito, spaventato e presentava cicatrici lungo tutto il corpo.

Non occorreva essere degli esperti di animali per comprendere che era stato poco fortunato negli incontri precedenti. Probabilmente il padrone lo picchiava un giorno sì e l’altro pure, prima di abbandonarlo.

Cane poliziotto

Il sergente Tony Montesinos provò subito compassione nei suoi confronti e gli diede un soprannome: “El Gorgi”. Gli sarebbe rimasto in eterno. Anche gli altri membri dell’unità iniziarono a prenderlo in simpatia e divenne l’autentica mascotte del gruppo.

Ogni giorno, del resto, Gorgi tornava e ormai la stazione era diventata casa sua. Impossibile non volergli bene: l’atteggiamento pauroso degli inizi man mano se ne andò via, quando capì di aver trovato una vera famiglia. Sapeva sempre tirare su il morale agli ufficiali dell’unità, che si attivarono affinché si rimettesse in perfette forze.

Organizzarono una colletta così da garantirgli le adeguate cure mediche e nel tempo avvenne la magica trasformazione. Infine, divenne ufficialmente il cane di sorveglianza della stazione, con tanto di distintivo, gilet e una cuccia confortevole, dove cercare riparo. Da lì in avanti si sarebbe sempre sentito un componente delle Forze dell’Ordine. 

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