ciccio il cinghiale diventato la mascotte di Montarbu

Ciccio, il cinghiale di Montarbu ormai divenuto la mascotte del posto

Ciccio è il cinghiale che tutti i visitatori possono incontrare se sono in visita a Montarbu. Ciccio è stato salvato da piccolo da un signore, Giovanni Dessì, dopo essere stato ferito gravemente da un cane durante una battuta di caccia. Giovanni e la sua famiglia si prendono cura di lui, dandogli tutte le attenzioni possibili, così il piccolo cresce forte e sano.

La storia di Ciccio, il cinghiale domestico

ciccio il cinghiale diventato la mascotte di Montarbu

Ciccio è davvero molto piccolo quando viene aggredito e riporta delle gravi ferite soprattutto a livello dell’apparato riproduttore, in particolare a livello della tasca scrotale e dei testicoli, tant’è che rimane castrato. Giovanni trova il poveretto in pessime condizioni e decide di prendersene cura, prestandogli amorevoli cure. Tutta la famiglia di Giovanni era d’accordo e ogni membro della famiglia ci mette del suo per aiutare il cinghialetto. Anche la minore delle figlie del brav’uomo, Beatrice, che aveva soli 9 anni, si occupa di Ciccio. In particolare Beatrice si occupa della sua alimentazione; i primi tempi, poiché molto piccolo è nutrito con latte in polvere somministrato con il biberon.

Ciccio riceve l’amore anche di un altro membro della famiglia, Teo, il cane di Giovanni. Tant’è che i due amichetti dormono insieme la notte, nella stessa cuccia. Infatti, Giovanni racconta:

Il rapporto tra i due animali diventò molto stretto. Possiamo affermare che Teo rappresenti una sorta di “genitore” per Ciccio. Non sorprende a tal proposito il comportamento del cinghiale simile a quello di un cane.

La libertà di Ciccio

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Divenuto grande e grosso, all’età di 1 anno, Giovanni e i suoi cari decidono di liberarlo. Ora, trascorsi 4 anni, Ciccio vive libero nell’oasi naturale, a Montarbu, nei pressi della Caserma Ula.

Tuttavia mantiene ancora i contatti con il suo salvatore, che è operaio dei Forestas, a cui riserva sempre tante coccole ed è lo stesso Giovanni che descrive i comportamenti del cinghiale:

Vuole stare sempre vicino a me, ma è molto socievole anche con gli altri lavoratori del cantiere forestale e con i visitatori.

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