Un cane di razza Pitbull

Maltrattato e poi legato e abbandonato, una storia strappalacrime coinvolge un giovane Pitbull

Il salvataggioo di questo cane non è stato affatto facile e ce lo dimostrano le ferite che ha riportato sul collo dopo che, trascorse delle ore, riuscirono a tirarlo fuori da quella trappola mortale. Luogo nel quale, mio malgrado, è stato messo da mani umane, le quali, amici miei carissimi, di umano hanno ormai ben poco. Questo cane, protagonista della storia di oggi, è finalmente sano e salvo, con un tetto sopra la testa e vicino a persone che si stanno prendendo cura di lui. Ma io ora vi chiedo, che sia un Pitbull o un pelosetto di un altra razza non fa differenza, meritava tutto ciò? La risposta è, certamente, no. Andiamo a vedere come degli angeli gli salvarono la vita, rendendolo il pelosetto felice e gentile che conosciamo noi oggi.

un Pitbull legato

Questo cane dolcissimo e meraviglioso stava per morire e questo a causa dei suoi ex proprietari. I quali, vili e vigliacchi, hanno permesso alla cattiveria di prevalere sulla loro stessa umanità. Dico ciò proprio perché vedo le immagini di questo cane sofferente e non posso fare a meno di pensare a quanto lui amava la sua famiglia. Loro, invece, gli riservarono un trattamente terrificante.

Quando i volontari del rifugio della città ricevettero la chiamata di soccorso che parlava di un cane in trappola, mai avrebbero pensato ad una cosa del genere. Il Pitbull, infatti, era chiuso in se stesso e legato con una catena pesantissima a dei rami. Il tutto nel giardino di una casa abbandonata. Dove, ovviamente, nessuno lo avrebbe scoperto.

un cane legato a dei rami con una catena

Fortunatamente il cane, però, non è stato zitto ed ha cominciato ad abbaiare e a ululare: stava chiedendo aiuto. I vicini lo sentirono e chiamarono immediatamente chi di dovere. Amici miei, ci vollero delle ore per liberarlo da quella morsa che gli cingeva il collo, non facendolo neanche respirare più in maniera adeguata. Quando arrivarono nella clinica veterinaria della zona, riuscirono a medicargli le ferite.

E, soprattutto, a farlo mangiare di nuovo. Chissà quanto tempo ha passato senza vedere neanche un bocconcino o una crocchetta!