maya lupo

Nasce Maya, il primo lupo clonato della storia

La Cina ha recentemente visto venire al mondo Maya, il primo lupo clonato con successo fino ad ora. Vediamo insieme la sua storia.

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Anche se può sembrare fantascientifico, Maya nasce in Cina, da una compagnia di clonazione di animali domestici. Questo servizio è ampiamente diffuso in tutta la Cina.

Finalmente, dopo svariati anni di tentativi, è nato il primo cucciolo di lupo clonato. Quest’ultimo è nato con una madre surrogata definita dalla Science Alert come “improbabile”, un cagnolino Beagle.

Secondo i media il cucciolo è un lupo artico, conosciuto con il nome scientifico di Canis Lupus Arctos.

Maya e la sua mamma si sono fatti conoscere in tuto il mondo durante una conferenza stampa avvenuta a Pechino, tramite la Sinogene Biotechnology Company.

Quest’ultima è avvenuta il 19 settembre 2022, giorno che coincideva esattamente con il 100° giorno del piccolo lupo, che mostrava perfette condizioni fisiche.

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All’evento è stato riprodotto anche un video di Maya con la sua mamma, così teneri e spettacolari assieme. Secondo il database Naturalista questa specie può vivere fino a 10 anni in liberà e 18 anni in cattività, ma, ahimè, è in pericolo di estinzione.

Infatti, questa specie, si trova nella Lista Rossa delle Specie Minacciate del 2012 dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Per cercare di salvaguardare questa specie, sono state effettuate delle procedure di fecondazione artificiale prelevando delle cellule di un lupo dellArtico donatore.

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Una volta ottenuto il campione, è stato inserito un ovulo nella cagnolina di Beagle, in modo tale che potesse fungere da madre surrogata. Per fortuna, tutto è andato per il meglio e la piccola Maya si dimostra ogni giorno un cucciolo sano. Vive con sua madre in un laboratorio a Sinogene, a Xuzhou, nella Cina orientale.

Qui, ad oggi, hanno dichiarato di star tentando di fare la stessa procedura per provare a portare in vista un altro cucciolo di lupo, magari, questa volta, un maschietto.

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