Un agricoltore trova dei gattini nel fienile

Un agricoltore crede di aver salvato dei gattini randagi, ma poi capisce che non è così: ecco cosa trova all’interno del fienile

Un agricoltore scopre la presenza di quatto gattini neonati nella sua fattoria e si preoccupa della loro salute. Erano troppo piccoli per potercela fare da soli, così per aiutarli, dà loro un rifugio sicuro, costruendo una cuccia con delle coperte. Nel frattempo una gatta che vive nella fattoria, li allatta come se fossero figli suoi. Dopo un po’ però l’uomo nota che non si tratta di semplici gattini, ma di animali selvatici.

Un agricoltore trova dei gattini nel fienile

L’agricoltore scopre la verità sui gattini

Come ogni mattina, un contadino russo che vive e lavora nella sua campagna, si reca nel fienile per prendere del foraggio, quando, tra le balle di fieno, scorge quattro piccoli micetti. L’uomo si prese cura di loro per qualche giorno, ma man mano che crescevano, sviluppavano un mantello particolare. Ed è proprio dalle caratteristiche della pelliccia che capisce che non erano dei normali gatti domestici.

Un agricoltore trova dei gattini nel fienile

Così l’agricoltore chiamò gli addetti della Riserva Naturale Daursky, che si trovava proprio lì vicino. Quest’ultimi, dopo aver visto i felini, li identificarono come gatti di Pallade o Manuls. Questa razza di felini vive nell’Asia Centrale, e rientrano tra i primi antenati dei gatti domestici. Infatti hanno le stesse dimensioni, sono solo un po’ più robusti ed hanno una delle macchioline caratteristiche sul mantello.

Un agricoltore trova dei gattini nel fienile

Sono cresciuti fino a qualche mese di vita nella Riserva, dove sono stati allattati da gatte adottive e dove, purtroppo, hanno contratto la Toxoplasmosi, una malattia parassitaria. Grazie alle cure dei lavoratori i piccoli Manuls sono stati curati e sono riusciti a sconfiggere la malattia. Più crescevano e più i gatti selvatici diventavano autonomi, ma non solo. Purtroppo la loro indole è aggressiva, e per questo rappresentavano anche un pericolo per l’uomo. Ma ben presto recuperarono le forze e furono rimessi in libertà nel loro habitat naturale.

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