Cani poliziotto durante la fuga con l'agente

Una poliziotta ucraina arriva in Polonia mettendo in salvo due cani poliziotto e sei gatti

Una poliziotta ucraina ha dovuto lasciare il suo Paese per portare in salvo la propria famiglia. Oltre a sua madre, suo figlio e sua sorella, non ha potuto lasciare indietro anche due cani poliziotto e sei gatti. Insieme, hanno trovato rifugio nella cittadina di Siedlce, nella Polonia orientale, e la Questura provinciale di Radom ha raccontato la loro storia.

cani poliziotto in posa con l'agente

La donna, di 35 anni, da 6 anni lavora per la Polizia Nazionale ucraina a Kharkiv. Quando è scoppiata la guerra, ha dovuto prendere la non facile decisione di lasciare il Paese per fuggire all’estero. E’ stata evacuata dall’Ucraina con il figlio di 9 anni, la madre di 84 anni e la sorella, ed è riuscita a portare con sé due cani e sei gatti, di cui quattro suoi e due di un suo amico, in un viaggio di ben 27 ore.

I due cani invece sono due pastori belga, Zeus e Dar, uno dei quali era già stato in servizio attivo come cane da ricerca antidroga. La Polizia di Siedlce ha deciso di fornire al valido alleato a quattro zampe l’accesso al suo campo di addestramento, e di recente ha fatto visita alla giovane poliziotta di Kharkiv per portarle del cibo per i suoi cani e saperne di più su di lei.

cani poliziotto con le due agenti in Polonia

E’ evidente che la giovane agente ami gli animali con tutto il suo cuore. Ha infatti dichiarato:

Tre anni fa ho fatto domanda per diventare un addestratore cinofilo e così è iniziata la mia avventura con Dar, un pastore belga di quattro anni addestrato a fiutare droghe. Amo molto gli animali, mi occupo anche di Zeus, di dieci anni, un ex cane poliziotto che è già andato in pensione. L’ho accolto quando si è scoperto che aveva una malattia cardiaca, l’ho salvato dall’essere addormentato.

cani poliziotto ricevono aiuti dalla polizia polacca

Gli agenti di Polizia di Siedlce si sono impegnati ad aiutare la donna e i suoi familiari, pelosi inclusi, in maniera continuativa. Prima di tutto forniranno cibo e beni di prima necessità, e poi perfino uno spazio idoneo dove potrà allenarsi ancora con Dar.

Sono molto grata per il sostegno ricevuto, non mi aspettavo una reazione del genere. Voglio continuare ad allenarmi con Dar e, grazie al percorso a ostacoli che abbiamo a disposizione, potremo migliorare ulteriormente le nostre abilità, così saremo in grado di tornare rapidamente in servizio, appena rientrati in Ucraina.

Un’altra storia di amore ed empatia, umani e non, nel mezzo della crudeltà di questa guerra.

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