Alessandro MarinucciL’apparenza, il pregiudizio, il sentito dire, sono tutti aspetti che acquisiscono valore solamente se siamo noi a darlo. Ci spieghiamo meglio: quante volte vi è capitato di passeggiare lungo la strada e imbattervi in un cartello affisso su un cancello; l’avviso è chiaro ed esplicito: “Attenti al Cane“.
Tre parole che non lasciano (apparentemente, per l’appunto) spazio a considerazioni. Nella vostra mente si scatena un veloce ragionamento che vi porta alla seguente conclusione, quella per la quale al di là della staccionata/cancello c’è un grosso e pericoloso esemplare canino pronto a difendere ad ogni costo la proprietà privata.
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Ritorniamo perciò allo stereotipo, a ciò che l’immaginazione crea ma che la realtà disfa, almeno la maggior parte delle volte. Si, perché poi, dall’altra parte dell’inferriata c’è un dolce cucciolo che ha paura delle formiche e che darebbe qualunque cosa per ricevere una carezza sul capo. Servono testimonianze? Eccovene 8!
Se ce lo dici con questa espressione
Allora ci crediamo davvero…
State attenti, la bestia potrebbe trasformarsi da un momento all’altro
Diffidate dall’apparente aspetto indifeso!
Attenzione, potrebbe chiedervi qualche coccola
Pericolosissimo
La minaccia quale dovrebbe essere?
Scusate?
Scusi signore, lei non dovrebbe avvinarsi in tal modo
Questa è una proprietà privata, le chiedo gentilmente di fare qualche passo indietro
Allora si, adesso abbiamo proprio paura
Scappiamo, si, immediatamente, ecco
Aspettative…
Contro realtà!
Sapete chi adora gli sconosciuti?
Esatto, proprio lui
D’altronde il cartello non specifica a cosa dobbiamo fare attenzione, o meglio, a quale atteggiamento del cane in questione. In effetti l’avviso potrebbe intendere, sottointeso, di dover prestare attenzione all’estrema dolcezza del cagnolino, pronto ad irradiare il cuore di chiunque gli dedichi due minuti contati del proprio tempo. Eh si, forse è questa la realtà dei fatti…
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