I ricci sono veramente portatori di sfortuna? Ecco cosa sappiamo

Sono tantissimi i miti e le leggende che girano attorno ai nostri amici animali. L’esempio più lampante che tutti conoscono è senz’altro quello sui gatti neri e il loro presunto malaugurio. Oggi, però, parleremo qualcosa di decisamente più insolito e che riguarda i ricci.

Il riccio è uno di quegli animali che tutti, almeno una volta, abbiamo visto dal vivo, dato che lo si può incontrare facilmente in strade di montagna.

Ciò che colpisce maggiormente di questa specie animale in particolare è senza dubbio la caratteristica schiena piena di aculei, i quali fungono da meccanismo di difesa. Nonostante ciò sembrerebbe renderli minacciosi, in realtà sono amati per il loro aspetto.

In alcune culture, però, non sembra esserci lo stesso flusso di pensiero. È il caso della Mongolia, ad esempio, dove il riccio è portatore di negatività e malumore se entra in casa di qualcuno. Alla base di questo pensiero c’è il fatto che i ricci camminano tenendo la testa bassa. Ciò, nelle usanze locali, è sinonimo di mancanza di sincerità.

Anche nelle Isole Britanniche non sembra tirare aria buona. In passato, i ricci erano visti come animali capaci di compiere stregonerie e, in alcune parti, persino come dei “ladri”. Alcuni contadini, infatti, per ragioni poco note attribuivano sempre a loro la sparizione di alcuni prodotti come il latte o la rottura delle uova nei pollai.

Sempre rimanendo in tema di storia, però, c’è anche chi, al contrario, li venerava. Parliamo degli antichi egizi, i quali li vedevano come dei veri e propri portafortuna viventi, al punto tale da creare talismani basandosi sulla loro immagine e somiglianza.