Il cucciolo di canguro che ha perso la sua mamma abbraccia un orsacchiotto e lo porta ovunque

Il cucciolo di canguro che ha perso la sua mamma abbraccia un peluche e lo porta ovunque

Il protagonista di questa storia è un dolcissimo cucciolo di canguro di nome Doodlebug, rimasto orfano di entrambi i genitori.

Si trova in un centro di riabilitazione della fauna selvatica, dove la custode è Gillian Abbott. Lì sta benissimo e ha tutte le cure e le attenzioni di cui ha bisogno.

Il cucciolo di canguro che ha perso la sua mamma abbraccia un orsacchiotto e lo porta ovunque

Il mammifero non ha altri amici a parte l’essere umano, di cui si fida ciecamente. La sua interazione con gli esseri umani gli ha fatto conoscere un grande peluche, che gli hanno regalato. Non smette di abbracciarlo stretto a sé. Ci gioca e lo porta davvero ovunque, come fosse il suo migliore amico.

Gli hanno scattato molte fotografie e postate poi sulla rete. Sono diventate virali e hanno suscitato una grande tenerezza e commozione negli utenti.

Il cucciolo di canguro che ha perso la sua mamma abbraccia un orsacchiotto e lo porta ovunque

Gillian Abbott e suo figlio, Tim Beshara, si sono presi cura di Doodlebug sin da quando era un bambino. 

È possibile che sia uscito troppo precocemente dalla borsa di sua madre o che sua madre abbia perso la vita. .Ha detto Tim ad una testata giornalistica.

Il cucciolo di canguro che ha perso la sua mamma abbraccia un orsacchiotto e lo porta ovunque

Aveva un paio di mesi quando è arrivato nel rifugio di riabilitazione della fauna selvatica di mia madre, la WIRES. Da allora, lo abbiamo rimesso in forze e in salute e ora salta per la foresta. Ogni tanto torna per avere del cibo o per la sua dose di coccole, come si vede dalle immagini.

Sembrano rispondere ai giocattoli e soprattutto ai peluche allo stesso modo di un bambino. Lo trattano come un amico o un fratello. Sono davvero molto carini, fanno tenerezza.” -ha detto la donna.

Il piccolo cucciolo di canguro, Doodlebug è ora abbastanza grande e forte per vivere in natura. Ma per esserne certi, i dipendenti del rifugio aspetteranno ancora un po’ prima di lasciarlo completamente in autonomia. Anche perché, diciamoci la verità, anche loro si sono molto affezionati a lui!

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