naer il gattino peino d'aria

Naer, il gattino che assomigliava ad un palloncino

Naer, il gattino che sembrava essere un palloncino. Si tratta dell’insolita storia di questo micio, trovato in una scatola con un gonfiore piuttosto anomalo.

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Il video che ritrae il piccolo Naer, è da subito spopolato in tutto il web. Infatti, il cucciolo randagio trovato in un giorno come gli altri, sembrava avere un’anomalia che ha lasciato tutti abbastanza perplessi. Ci troviamo ad Hong Kong, dove dei soccorritori hanno pubblicato il video del gattino, provocando un enorme shock tra gli utenti del web.

Naer infatti, sembrava essere gonfio d’aria, proprio come un palloncino. Le cause di questa sua condizione non erano per niente chiare, e, per questo, gli utenti hanno deciso di indagare. Il video diventato virale, mostra il gattino in uno scatolo di cartone, con i suoi soccorritori che si autoproclamano veterinari. Quest’ultimi affermano che le condizioni del micio siano completamente normali, e che nei cuccioli l’aria tende ad entrare sotto la pelle. Indubbiamente, queste parole sono sembrate assurde a tutti gli utenti che hanno visto il video, soprattutto non avendo mai visto un gatto in una simile condizione!

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La storia di Naer, il gattino pieno di aria

I soccorritori hanno inoltre affermato che Naer doveva subire delle ‘compressioni’ quotidianamente, per riuscire a tornare al suo stato normale. Ma cosa stava veramente succedendo? Un utente evidentemente informato su queste cose, ha affermato che molto probabilmente Naer aveva un buco nella trachea, che permetteva a tutta quell’aria di entrare. Nonostante i dubbi che pensiamo siano normali, una situazione del genere esiste seriamente, e viene chiamata ‘perforazione tracheale’.

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Naer è attualmente sotto la supervisione di professionisti, che, data la denuncia dei diversi utenti dopo la visione di quel video, hanno preso in mano la situazione. Vedere un animale in queste condizioni è estremamente raro, ma, se dovesse succedere, la prima cosa da fare è portarlo da medici competenti, e non autoproclamarsi veterinari, mettendo la sua vita a rischio!

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