In una clinica veterinaria signora lascia un vassoio

Signora entra in una clinica veterinaria e lascia un vassoio chiuso: la terribile scoperta

Purtroppo non tutte le persone amano gli animali e sono disposte a prendersi cura di loro, anzi, alcuni di loro gli fanno del male e non provano nessun tipo di empatia nei loro confronti. Si sente spesso parlare di cani maltrattati dai proprietari, animali tenuti legati alla catena, usati per fare dei combattimenti e chissà quanto altro. Senza considerare che il randagismo è un fenomeno che non si riesce a colmare proprio perché c’è ancora gente che abbandona gli animali per strada, o abbandonandoli davanti ad una clinica veterinaria, forse per sentirsi meno in colpa. Una storia simile, successa meno di un mese fa, vede come protagonista una signora, che lascia un gattino, chiuso in un vassoio, sul bancone di un ambulatorio veterinario.

In una clinica veterinaria signora lascia un vassoio

Gattino abbandonato in una clinica veterinaria

In una clinica veterinaria signora lascia un vassoio

Qualcosa di davvero sconvolgente è successo la mattina del 19 aprile 2023 in un ambulatorio veterinario. Durante la mattinata, quando il medico stava facendo le sue visite programmate, entra all’improvviso una signora, che con estrema velocità lascia un vassoio bianco, chiuso con un coperchio, sul bancone e scappa via.

In una clinica veterinaria signora lascia un vassoio

Al dottore, Gwen, gli è venuto un colpo al cuore, quando ha aperto quel contenitore. All’interno c’era un minuscolo micio, di pochissime ore di vita, completamente infreddolito. Il gattino pesava meno di 93 grammi e se non fosse intervenuto immediatamente, probabilmente sarebbe morto. L’uomo si è preso cura del gattino personalmente, allattandolo con il biberon ogni ora.

Nonostante l’impegno del medico, il povero micetto aveva ancora una prognosi infausta perché non riusciva a mettere peso, probabilmente perché allontanato precocemente dalla madre e quindi ha bevuto poco colostro, che è di fondamentale importanza nelle prime ore di vita dei neonati.

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