giovane aquila salvata da un Golden Retriever

Una giovane aquila è stata salvata dal congelamento da un Golden Retriever

Questa è la commovente storia di un salvataggio condotto da Kenai, il coraggioso Golden Retriever amico dell’uomo e degli animali. I cani sono famosi per il loro amore verso l’uomo ma non è strano trovare anche coloro che amano anche gli altri animali. Kenai ce lo dimostra. In una freddissima giornata di Gennaio nel Minnesota, Kenai ha salvato una giovane aquila dal congelamento: tutti sono ancora grati con lei per questo gesto eroico.

I coniugi Kerrie e Pam decisero di uscire per una passeggiata piacevole in mezzo alla foresta con la loro adorata Kenai, un Golden Retriever di 3 anni. La piccola era stata adottata pochi mesi fa da un canile vicino casa loro. Fin da subito mostrò uno spiccato senso di responsabilità e altruismo nei confronti dei suoi amati genitori.

Fin da subito la piccola Kenai si è affezionata a noi e ai suoi spazi in casa. è diventata la nostra bodyguard e la guardiana della casa.. non passava nessuno prima di non essere stato ben annusato da lei. Allo stesso tempo ha protetto molti uccellini dalle grinfie dei gatti del vicinato e anche un piccolo pappagallino, che era scappato dalla casa di una bimba.. la sua mamma si complimenta ancora per l’altruismo di Kenai”

raccontano i coniugi

Quel giorno, i tre erano usciti pe runa passeggiata in mezzo alla natura, quando all’improvviso Kenai iniziò ad abbaiare. Aveva visto qualcosa in lontananza che si muoveva.. era una giovane aquila di mare testabianca. L’aquila ferita era appollaiata su un ramo vicino all’acqua e non sembrava affatto in forma: stava immobile con le ali molto rigide e gli occhi socchiusi. Non stava dormendo era in chiara ipotermia! Come era arrivata fin lì? e soprattutto perchè? cercava del cibo per i suoi piccoli e l’ha travolta una tempesta? Le ipotesi sono state molte. Ma non c’era tempo per pensare, era il momento di agire subito, prima che fosse troppo tardi.

Kenai condusse i suoi proprietari verso il posto in cui si trovava l’aquila ma all’udire dell’abbaio di Kenai l’aquila balzò via, spaventata. Quando cercò di scappare Pam vide che aveva le penne completamente ghiacciate e una zampina zoppicante. Non potevano avvicinarsi troppo a lei, neanche Kenai ci provò: era troppo rischioso. Le aquile hanno un becco così affilato che riescono a trafiggere e mordere la carne della preda in un solo colpo. Oltretutto era calata la sera, non si vedeva più nulla quasi, così l’unica cosa da fare era tornare il giorno dopo con i rinforzi.

Kerrie e Pam chiamarono il Dipartimento delle risorse naturali del Minnesota, il quale inviò in soccorso due uomini del personale ad aiutarli nell’impresa. Il dì seguente tutti furono in grado di raggiungere l’aquila grazie al fiuto e alla memoria infallibile di Kenai, che li guidò e assistì tutto il tempo del soccorso. La piccola aquila era ancor più provata dopo un’altra notte al freddo. I due uomini però con la giusta attrezzatura furono in grado di catturarla, senza che lei si opponesse troppo, e finalmente la portarono al sicuro.

Oggi l’aquila sta bene. L’hanno ricoverata in un centro di riabilitazione in Duluth specializzato in rapaci. Hanno posto l’aquila in una apposita incubatrice al caldo per potergli scongelare le ali in modo graduale; è stata nutrita nel migliore dei modi e curata anche dall’intossicazione che aveva da piombo (uno dei più frequenti problemi che affliggono i rapaci diurni): tutto ciò grazie al coraggio e alla caparbietà della piccola Kenai.

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