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Primo pronto soccorso veterinario pubblico nel ragusano: “Sarà un modello per la Regione”

La storia che stiamo per raccontare parla di una bellissima iniziativa che nacque in provincia di Ragusa per la quale si susseguirono incontri tra l’amministrazione, l’azienda sanitaria e le associazioni animaliste. L’idea era quella di creare un servizio molto importante per la regione ovvero un pronto soccorso veterinario aperto h24.

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Il progetto era stato ideato diversi anni fa dall’associazione Pensieri Bestiali che gestiva un canile comunale e che ospitava circa 140 cani. In seguito all’incontro delle istituzioni interessate l’assessore, Cesare Campailla, aveva dichiarato:

Il pronto soccorso servirebbe anche i vicini Comuni di Acate, Comiso e Santa Croce. L’idea è quella di dividerci le spese: sarebbe una delle prime realtà della Sicilia e del Sud ad avere un pronto soccorso con ambulanza veterinaria. È un progetto ambizioso che vogliamo fare.

L’assessore, in carica da soli tre mesi, seguitò ancora nelle sue dichiarazioni aggiungendo:

Vogliamo diventare un modello per la Regione Sicilia. Faremo tutto quello che è nei nostri poteri per portare avanti un progetto così ambizioso. Per farlo vogliamo affidare il servizio attraverso una convenzione con un’associazione di protezione civile. Chi avrà bisogno chiamerà un numero verde e interverrà il medico reperibile di turno all’ambulatorio veterinario.

Nella città di Vittoria, in provincia di Ragusa vivevano due cani randagi, Anita e Brown che divennero il simbolo dell’adozione collettiva del paese. Tutti si prendevano cura di loro: i negozianti gli facevano trovare ciotole con cibo e acqua fresca davanti alle loro attività. Per tutti i cani randagi si stava comunque provvedendo alla microchippatura. L’assessore in merito a questo aggiunse:

Non tutti hanno avuto in passato il microchip, ma lo stiamo facendo.

L’associazione Pensieri Bestiali si dava molto da fare per la gestione del canile della città: loro versavano un contributo per le spese ma era il comune che provvedeva all’acquisto del cibo e dei medicinali. Il presidente dell’associazione, Michele D’Agati aveva disse sull’associazione:

Abbiamo ritenuto opportuno sviluppare un’intesa con un’associazione cinofila milanese che ci sostiene per l’affido. Pensavamo durante il lockdown di cadere in una crisi nera, invece non è stato così: abbiamo avuto gli stessi numeri di adozioni locali che avevamo negli anni precedenti. Questo ci fa ben sperare perché ci fa capire che non sta diminuendo la sensibilità.

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