una perdita dolorosa: la famiglia

Un cane passa più di 40 giorni in un pozzo a piangere per una perdita dolorosa: la sua famiglia

Ogni famiglia nel momento in cui adotta un animale domestico prende con sé una nuova parte della propria vita. Così nel momento in cui c’é una perdita dolorosa, trascorrono giorni di angoscia e di desolazione. Nonostante le ragioni possono essere diverse, la sensazione di disperazione e impotenza che li invade è la stessa.

una perdita dolorosa: la famiglia

I parenti farebbero di tutto per rivederli, sani e salvi e al sicuro nella propria casa circondati da affetto. A volte è possibile, dopo aver vissuto l’inferno per alcuni giorni, ricongiungersi con i propri cari. Altre invece purtroppo si è costretti ad un ultimo saluto.

Questa è la storia di Milo , un adorabile cucciolo che è uscito a godersi la neve ma è finito perso e lontano da casa. Come se non bastasse, era caduto in un pozzo profondo dal quale gli era impossibile uscire da solo. Nel mezzo della sua disperazione, l’unica cosa che li attendeva era chiedere aiuto e che un angelo venisse a salvarlo.

Dopo la sua scomparsa, i suoi proprietari hanno divulgato la notizia sui social network così da incrementare le probabilità di ritrovamento del cucciolo. Tuttavia però nessuno ha avuto notizie fino ad un mese dopo che era stato perso il cucciolo.

Il ricongiungimento però è stato possibile perché alcuni vicini hanno sentito il cane abbaiare e hanno avvisato il canile della contea di Kent negli Stati Uniti. Milo è riuscito a sopravvivere dopo 43 giorni sopportando fame, freddo e angosce indescrivibili.

La fine della perdita dolorosa

Il personale del rifugio si è avvicinato al luogo e ha trovato il cucciolo singhiozzante e molto spaventato in fondo al pozzo. Il pozzo era abbastanza profondo, quindi ci volle un’intera squadra e alcune manovre per salvare l’indifeso gomitolo di pelo. Anche i vicini hanno contribuito al salvataggio dell’animale.

Milo aveva perso 14 chili, sembrava un altro cane! Era mal nutrito e sull’orlo di ipotermia, è stato subito trasferito in un canile fornito di tutte le attrezzature di cui aveva bisogno. Il canile poi ha contattato i proprietari per il riconoscimento del cane: anche in quelle condizioni lo avrebbero riconosciuto.

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