Pony trascinato con la macchina per 3 km

Pony trascinato con la macchina per 3 km: la terribile vicenda che ha scosso l’opinione pubblica

Un episodio terribile e di una crudeltà inaudita: è accaduto all’alba dello scorso 3 Aprile, in Sicilia, nel Ragusano, nei pressi di Acate. Un pony è stato legato dietro ad un’auto e trascinato per circa tre chilometri. Poi abbandonato morente, sul ciglio della strada.

Pony trascinato con la macchina per 3 km

La triste scoperta è stata fatta da alcuni dipendenti di un’azienda della zona, che intorno alle 7 del mattino si stavano recando a lavoro. Il pony era in una pozza di sangue, agonizzante, con ferite, fratture esposte e lacerazioni su tutto il corpo.

Hanno subito allertato i responsabili dell’Oipa e i veterinari dell’Asp. Una volta giunti sul posto, vista la gravità della situazione, non hanno potuto fare altro che addormentarlo, per evitargli ulteriori sofferenze. Il responsabile provinciale dell’Oipa, Riccardo Zingaro, ha scritto su Facebook:

In tutta la mia vita non ho mai visto immagini così dure e sconvolgenti. Una crudeltà enorme, sull’asfalto è rimasta una scia di sangue. Come fate a trascinare un animale per chilometri che sta soffrendo maledettamente? Che Dio vi punisca, siete degli infami.

Sono adesso in corso le indagini per trovare i responsabili di questa crudeltà senza eguali. I carabinieri stanno analizzato tutte i filmati delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private presenti nel tragitto, evidenziato da una lunga scia di sangue.

Pare che l’animale sia un furto ad una persona anziana, in zona Piano San Vincenzo. La folle corsa con l’animale legato dietro è iniziata però in una strada di periferia.

Da una prima ricostruzione dei fatti, i responsabili sembrano essere due criminali della zona, già noti alle forze dell’ordine. Il significato di questo macabro gesto potrebbe essere un segnale di “supremazia” sul territorio o forse, purtroppo, solo puro divertimento.

Uccidere un animale e farlo in questo modo è da criminali, valuteremo con gli uffici la possibilità di costituirci parte civile.

Queste le parole del sindaco del comune di Acate, Giovanni Di Natale, che ha manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile, una volta accertati i responsabili del gesto.

Aggiornamento 10/04/2022

L’8 aprile 2022 abbiamo ricevuto un comunicato stampa dall’Oipa che riporteremo di seguito:

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si costituirà parte civile nel procedimento contro gli autori della barbara uccisione di un pony ad Acate (Ragusa) il 3 aprile scorso. Proprio oggi i Carabinieri di Acate hanno denunciato a piede libero un uomo di 32 anni, originario del luogo, responsabile di furto aggravato e maltrattamento di animali, e un secondo uomo, di 38 anni, per favoreggiamento personale. I militari sono risaliti all’autore di tale crudeltà grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere situate lungo la strada sulla quale l’uomo ha trascinato il pony di 10 anni massacrandolo, costringendo poi i veterinari a ricorrere all’eutanasia. I testimoni dell’atrocità hanno immediatamente segnalato il fatto all’Oipa di Ragusa, che è immediatamente intervenuta sul luogo supportando le forze dell’ordine e le autorità sanitarie.

«Ringraziamo i Carabinieri per le accurate indagini svolte in così poco tempo grazie anche al supporto del nostro delegato a Ragusa, Riccardo Zingaro», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Speriamo che il processo si concluda rapidamente con una condanna esemplare, avendo il trentaduenne ammesso le proprie responsabilità. Noi saremo in Aula come parte civile». L’Oipa torna a ribadire la necessità di un inasprimento delle pene per i reati di cui siano vittime gli animali anzitutto per l’esigenza di una loro piena tutela, ma anche perché studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette.

Il 10 aprile 2022 abbiamo ricevuto un nuovo comunicato dall’Oipa che potete leggere di seguito:

Il coordinatore del Nucleo delle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Ragusa, Riccardo Zingaro, insieme al vicecomandante dei Carabinieri della stazione Acate, alle autorità sanitarie dell’Asp di Ragusa, ad agenti della polizia locale e alla presidente della Lega antispecista italiana (Lai), Ilaria Fagotto, ha svolto nel pomeriggio di venerdì un sopralluogo nella proprietà del detentore del pony ucciso barbaramente ad Acate (Ragusa) la scorsa domenica. Dalla perquisizione è emerso che il proprietario del pony, parte lesa, è un congiunto dell’uomo che, reo confesso, è stato incriminato per furto aggravato e maltrattamento di animali.

«A seguito del sopralluogo, abbiamo identificato tre cavalli giovani regolarmente microchippati e in buona salute», racconta Riccardo Zingaro. «Gli animali erano stati dislocati in tre diverse stalle nella provincia di Ragusa, presumibilmente all’indomani della identificazione del soggetto. I tre cavalli sono intestati alla moglie del reo confesso. Abbiamo anche trovato tre cuccioli di jack russell senza microchip detenuti in ambientei non compatibile con le normative, come attestato dall’Asp veterinaria».

L’attenzione del Nucleo delle guardie zoofile dell’Oipa di Ragusa sarà estesa nei prossimi giorni anche ad altri soggetti indagati a vario titolo nella vicenda, al fine di richiedere tramite le autorità competenti l’assoluto divieto di possesso di animali per reati connessi. L’Oipa si costituirà parte civile nel procedimento che seguirà alla barbara uccisione di un pony e ribadisce la necessità di un inasprimento delle pene per i reati di cui siano vittime gli animali anzitutto per l’esigenza di una loro piena tutela, ma anche perché studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette.

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